martedì 16 giugno 2009

LETTERA AD UN DETENUTO



AL MIO AMICO DETENUTO

Al mio caro amico detenuto,sono io l’anonimo che ti scrive,vorrei dire che hai tutta la mia solidarietà,in quanto anche io ex galeotto. Molti ci condannano, molti ci giudicano, altri ancora vorrebbero vederci morti, ma la verità e che nessuno può scegliere la vita di un altro.
Amico mio detenuto, in queste 4 mura, hai tutta la mia solidarietà, si hai potuto sbagliare, hai potuto commettere una cattiveria, insomma stai pagando molto; perché il prezzo della libertà lo sappiamo solo NOI. Pensare che ci sono persone che credono che ritornare dentro sia un successo della vita, vanno addirittura vantandosi della loro carcerazione, ma io, so molto bene che non è così, chiunque di noi ha sofferto, le umiliazioni, le ingiustizie, insomma un po’ di tutto, non vorrebbe più ritornare in quelle celle fredde e senza luce.
Ricordo molto bene i miei mesi trascorsi li, non facevo altro che pensare alla casa … al mio piccolo figliuolo … alla mia cara moglie, e il non poter far nulla per loro perché imprigionato in queste 4 mura umide d’inverno e infuocate d’ estate, diventi ancora più sofferente. Solo noi possiamo aiutarci, possiamo spendere qualche parola in favore alla famiglia, piangere sulla spalla di un compagno che e lì, magari per lo stesso tuo sbaglio, e una cosa talmente brutta che a volte vorresti toglierti la vita; ed io ne ho viste di persone che fuori sono eroi e dentro bambini, lì la sofferenza e troppa, e a volte si paga con la stessa vita che Dio stesso ci ha dato.
Molte volte e capitato di fare cose che neanche pensi quotidianamente, ma che sei arrivato al punto di commettere un suicidio, la gente fuori questo non lo sa, perché fra di noi nascondiamo il dolore, e tutta la nostra sofferenza, perché siamo delle persone cattive e tutto questo noi non lo possiamo dimostrare, altrimenti che cattivo sei, invece non è così, invece lì trovi delle persone pronte ad accoglierti e risolvere tutti i tuoi problemi, quelli morali, s’intende.
A tutte quelle persone che ci giudicano, a quelle che non combattono la vita dura, a quelli che riescono ad arrivare alla fine del mese senza nessun problema, all’alta borghesia mi voglio rivolgere, non giudicate un detenuto, non giudicatelo e tantomeno non emarginatelo, si commettono errori e se siamo detenuti vuol dire che la nostra pena la stiamo scontando.
Al mio caro amico detenuto, cerchi di guardare fuori, trovare qualche attimo di distrazione, ma lo sai che è proibito, devi fare attenzione alle guardie, che all’improvviso possono darti qualche bastonata sul viso, invece tu, rientra dentro e cerca di pensare solo cose belle, quelle che dopo farai, quando un giorno di qualche anno a te sconosciuto potrai rivedere la vita e cercare di non sbagliare più.
Mentre a voi che siete al di la delle sbarre vorrei ripetere quello che il mio cuore mi suggerisce: non giudicate, e soprattutto non condannate, perché anche un solo mese per noi lì, è molto, e ci fa capire che rientrare non conviene perché i beni che si possono perdere valgono molto di più di un qualsiasi sbaglio commesso. Perciò state sempre dietro le quinte in modo che la parola vostra non contribuisce a quella giuridica. GRAZIE AMICI …….